Renato the edge
Esperto in: trekking - estivo, invernale
Itinerario ad anello sul massiccio sopra il Lago di Scanno.
Monte Trascinone - Monte Argatone - Argatone cima Nord
Lunghezza percorso: Km. 12,99
Dislivello complessivo: m.1546
Tempo impiegato: 7,51 ore comprese le soste
Cartina di riferimento: Carta dei sentieri CAI Sulmona “ Parco Nazionale Nord” scala 1:25000 su base IGM Ed. IL LUPO, sia cartacea che per GPS.
Premessa: Mi piace il trekking ma, anche un po’ di avventura, ed è per coniugare questi due fattori che sono sempre alla ricerca di percorsi alternativi a quelli ufficiali. Analizzo al computer, con Garmin BaseCamp, la carta dei sentieri ... sempre alla ricerca di vecchie tracce da poter utilizzare... controllo la conformità del territorio e le altimetrie con programmi adatti tipo Google Earth... mi preparo la traccia a “tavolino” e la carico sul GPS seguendola quasi fedelmente all’atto pratico. Tutto questo perché mi piace “esplorare” luoghi dove non passa quasi mai nessuno... avere la probabilità di vedere sempre cose nuove e l’alta percentuale di poter incontrare la nostra fauna poco disturbata in quei luoghi stessi. Ed è anche per quest’ultimo fattore che, spesso, mi piace andare da solo... Il percorso di oggi è circa il 50% fuori sentiero ufficiale, seguendo delle vecchie tracce di boscaioli che consentono di visitare tratti di Montagna Grande poco frequentati dall’uomo.
Percorso auto: Dall’autostrada Roma-Pescara si esce al casello di Cocullo, subito in direzione Scanno, che si raggiunge attraverso la SS 479 della Valle del Sagittario (una strada bellissima). Arrivati al Lago di Scanno, si prende a destra, per aggirarlo in senso antiorario, dopo 500metri ancora a destra, in direzione Villalago... si percorre la strada asfaltata per 1,3 Km circa fino a incontrare sulla sinistra un'area pic-nic con le indicazioni per la valle Franchitta e per il Monte Argatone... da qui parte il percorso.
Descrizione: Dall’area pic-nic si prende l’evidente sentiero (CAI W3) in direzione della Valle Franchitta, si trovano subito molti segnali bianco-rossi ben presenti sul percorso ufficiale... ci s’inoltra nella valle che presto si restringe in pareti di roccia che, in alcuni punti, danno la sensazione di un Canyon. Il sentiero qui non è altro che il letto di un ruscello essiccato da risalire... tra roccette e qualche ramo caduto d’inverno e continua così fino a quota 1440. Ora si abbandona il fondo della valle e si comincia a risalire il lato destro del bosco. Il sentiero diventa più ripido ma, contemporaneamente, più comodo, non ci sono più le rocce e s’inizia a salire su uno strato di foglie fino ad arrivare a quota 1550 dove, svoltando bruscamente a sinistra, comincia un primo tratto di fuori sentiero... (sulla traccia GPS c’è un waypoint) Inizialmente si segue un vecchio passaggio di boscaioli che, con attenzione, si riesce a individuare ma, anche quando non è visibile, si risale facilmente, prima verso Sud ad aggirare il pendio e poi verso ovest, a risalire lo splendido bosco di faggi fino a individuare una grande parete di roccia. Non bisogna arrivarci sotto ma bisogna risalirla dal lato sinistro, una volta arrivati a pari con il suo livello superiore, guardando verso l’alto si comincia a vedere la fine del bosco e, a questo punto,si prende il pendio di petto zigzagando tra alberi e roccette, sfruttando anche qualche passaggio di animali, fino al termine degli alberi... Ancora un piccolo sforzo e si arriva su una cresta da risalire fino al vicino Monte Trascinone a quota 1937.
Da qui si inizia a godere di splendidi panorami innanzitutto il lago di Scanno, in buona parte visibile da questa cima, e alcune delle tante Serre presenti su Montagna Grande e poi ancora il massiccio della Genzana con i suoi 2000 e la Serra Sparvera. Con il lago alle spalle si guarda la montagna da risalire sempre fuori sentiero... Davanti una macchia boschiva impenetrabile e a destra le pareti rocciose della serra.... conviene andare diagonalmente verso sinistra, scendendo di poco entrando in un comodo bosco per poi risalirlo, tendendo sempre a sinistra fino alla fine degli alberi. Fuori da essi ci si presenta davanti un lungo ripido fatto di rocce sparse, ginepri nani e prato... risalire tra esso è faticoso ma non difficoltoso... si sceglie la strada migliore interpretando il terreno... si sale verso l’evidente cima davanti a noi fino a raggiungerla. Questa cima non ha nome ma, comunque, ha una quota importante (m.2156). A Sud si nota la vetta della Terratta con il suo enorme omino in pietra... a Nord già avvisteremo la vetta dell’Argatone verso cui ci si dirige. Il percorso di cresta è agevole, queste montagne, anche se oltre i 2000 metri, hanno una conformazione simile alle colline... si scende verso Nord trovando i passaggi migliori tra i sassi e si arriva ai piedi dell’Argatone... qui si incrocia il sentiero CAI (W3) che si era abbandonato in precedenza e che riprendiamo. Una ripida risalita a toccare la Croce di ferro che contrassegna la vetta, a quota 2149. Anche qui un panorama notevole, lungo da elencare... metto in risalto a Sud Ovest la splendida valle di Terraegna con l’omonimo stazzo e il massiccio del Monte Marsicano con gli altri over a lui limitrofi (monte Ninna, Colle Angelo, Serra Cappella....ecc.) Ancora a Nord... si scende di nuovo per circa 600 metri e si risale, questa volta più dolcemente, sulla vetta dell’Argatone cima Nord, siamo a quota 2103.
A questo punto si potrebbe tornare indietro per riprendere il sentiero CAI W3 e riscendere a valle... ma voglio proporvi un altro tratto fuori sentiero... studiato anch’esso su vecchissime tracce tratteggiate sulla mappa... ad attraversare alcuni tratti remoti di Montagna Grande. Si scende decisamente verso Sud ... in ripida diagonale verso un canale roccioso che avremo davanti... si attraversa e ancora verso Sud, ad aggirare completamente il colle sulla nostra sinistra fino a trovare una piccola valle erbosa... (poco chiasso, questa è una zona di cervi ed è facile avvistarli). A destra di essa un altro canale roccioso più grande del precedente... si attraversa e si risale il pendio con una diagonale verso sinistra (Sud), attraversando alcune macchie di faggio fino ad arrivare sulla sommità del colle. Ancora un prato con rocce sparse e un altro bosco da attraversare (***), scendendo in direzione Sud Ovest dove, a circa 300metri, si trova il rifugio di Montagna Grande a quota 1818. Il rifugio è chiuso, comunque vi è un piccolo locale aperto molto spartano ma utile come riparo... di fianco ad esso è presente anche un’edicola votiva con una Madonna. Davanti al rifugio si riprende il sentiero CAI W3 che, dopo un breve tratto tra i prati, s’inoltra in un alto bosco di faggi rendendo molto gradevole la discesa. Il sentiero, zigzagando tra gli alberi, riporta nel fondovalle a quota 1440 dove riprenderemo l’asciutto letto del ruscello che ci riporterà all’area pic-nic da dove si è partiti.
Note: Fare attenzione nella parte che dall’inizio porta a quota 1440 e viceversa... specialmente se l’ambiente è umido... grande parte del sentiero, come spiegato, è su roccette ed è insidioso. Una volta in cresta si può variare... verso sud, oltre al Monte Terratta (m.2208) c’è anche la cima Serra Terratta (m.2167) da cui parte anche la Serra del Carapale, anch’essa con 2 over 2000. Nel punto dove ho inserito gli asterischi, nella descrizione del sentiero, avendo il vento a favore, ho avuto l’esperienza di incontrare 2 orsi a breve distanza (20/25 metri) sorprendendoli mentre si cibavano tra macchie di faggio. RUGLIATE da una parte e Adrenalina a 1000 dall’altra....lungo da raccontare ma bellissimo da ricordare... (Francamente in quei momenti non ho neanche pensato alla macchina fotografica, come potete immaginare..ho pensato ad altro!!!)
Definizioni del verso dell’orso:
La traccia di questo percorso la potete trovare nell’apposita sezione del sito, mentre sulla mia pagina Facebook “ the edge’s tracks” sono presenti gli album fotografici di molti altri percorsi in Abruzzo. Per eventuali informazioni sulle mie tracce mi potete contattare al seguente indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
The edge
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